Come insegnare a nuotare ai bambini: salvagenti, braccioli, tubi o Magic Air Belt?

Come insegnare a nuotare ai bambini:
salvagenti, braccioli, tubi o Magic Air Belt?

Durata di lettura dell’articolo: 10 minuti 

Finalmente sta arrivando la bella stagione: i bimbi non vedono l’ora di tuffarsi al mare o in piscina per divertirsi e giocare! Insegnargli a nuotare è fondamentale per la loro sicurezza e il loro sviluppo.

È importante iniziare questa avventura quando il bambino è ancora piccolo, per rendere l’acquaticità una parte naturale della loro crescita e dissipare ogni timore.

In questo articolo esploreremo le migliori tecniche, gli errori da evitare e i materiali giusti per un approccio dolce e graduale all’acqua per far divertire i bambini e, al tempo stesso, in grado di imparare a sentirsi sicuri anche senza questi supporti.

Il primo approccio con l’acqua

Il primo approccio con l’acqua è un momento delicato che non va in alcun modo forzato. È consigliabile iniziare in un ambiente tranquillo e controllato, come una piscina, e immergersi insieme al proprio bimbo. Questo permette di familiarizzare con l’acqua in un luogo sicuro, lontano da onde e correnti che potrebbero spaventarlo.

Una volta che il bambino si sentirà a proprio agio in acqua, è possibile passare gradualmente all’uso di sostegni come braccioli o salvagenti, facilitando l’apprendimento del nuoto.

Gli errori da evitare

Quando si insegna a nuotare ai bambini, è fondamentale evitare errori che potrebbero trasformare l’esperienza in qualcosa di negativo.

Evitate di forzare il bambino: ognuno ha il proprio ritmo di apprendimento e i propri tempi per prendere confidenza con l’acqua. Non correggete troppo severamente, per non far sentire il bambino giudicato o deluso. L’acqua deve essere un momento piacevole, un momento di divertimento con il proprio genitore. Evitate di trasmettere paure personali: le lezioni si svolgono in un ambiente protetto e il bambino, per essere tranquillo, deve percepire sicurezza. Infine, assicuratevi che il bambino ascolti le vostre istruzioni, specie quando è ancora troppo piccolo per iniziative autonome. La sicurezza e il divertimento sono essenziali in ogni fase dell’apprendimento.

Ricordiamo che qualsiasi sostegno non rappresenta di per sé una prevenzione sicura dal rischio dell’annegamento e va usato obbligatoriamente in presenza di un adulto. Vediamo insieme quali sono gli strumenti e i materiali più adatti per imparare a nuotare in sicurezza!

I tubi o tondoludi

I tubi o i tondoludi sono un ottimo punto di partenza per i primi approcci con l’acqua, soprattutto con bambini molto piccoli (dai 6-8 mesi in poi). Sono uno dei sostegni più facili con cui trovare equilibrio e autonomia negli spostamenti. Per le prime volte si consiglia di munirsi di un connettore o di un cerchietto per chiudere i tubi: se lasciati aperti sono molto più instabili. Quando il bambino trova un buon equilibrio, si possono lasciare aperti.

Il limite dei tubi è che, nonostante siano un ottimo mezzo di partenza, non permettono una progressione quando il bambino raggiunge una buona condizione di equilibrio in quanto non possono essere sgonfiati. Per continuare la progressione nell’insegnare al bambino a nuotare è necessario passare a un altro tipo di attrezzo.

I salvagenti

I salvagenti offrono un ottimo sostegno per il bambino, permettendogli di avere sempre il capo e le spalle fuori dall’acqua. Possono essere un buon metodo per un primo approccio, ideale per bambini molto piccoli e che hanno paura dell’acqua. Bisogna però fare attenzione: se il bambino si sbilancia in avanti c’è il pericolo che il salvagente si sfili, facendo capovolgere il bambino con la testa sotto l’acqua.

Inoltre, con i salvagenti il bambino non ha bisogno di fare sforzi per stare a galla, tendendo ad adagiarsi. Se si abitua a questo sostegno si corre il rischio che non accetti altri attrezzi con minor galleggiabilità e che ritardi il raggiungimento dell’autonomia.

imparare a nuotare salvagente

I braccioli

I braccioli, rispetto al salvagente, permettono un maggior contatto con l’acqua. Proprio per questo, spesso, non sono graditi dai bambini alle prime armi. Inoltre, abituano il bambino a uno spostamento verticale anziché obliquo, rendendo più difficile lo spontaneo e autonomo avanzamento a cagnolino.

I giubbotti di salvataggio

I giubbotti di salvataggio sono il sostegno più sicuro in caso di caduta in acqua, anche con soggetti non coscienti, ma solo a condizione che si cada in posizione supina. Se un bambino piccolo si ritrova in posizione prona avrà grosse difficoltà a tenere il viso fuori dall’ acqua o a riuscire a girarsi. Questo supporto, inoltre, non è adeguato a imparare a nuotare perché troppo ingombrante e limitato nei movimenti.

Le Magic Air Belts

Un innovativo sostegno per insegnare ai bambini a nuotare sono le Magic Air Belts. Si tratta di cinturine gonfiabili, studiate per permettere ai bambini di imparare a galleggiare senza sostegni già a partire dai 16 mesi di vita.

Possono essere utilizzate in cinque modi diversi:

  1. come salvagente;
  2. come braccioli;
  3. come cinture;
  4. doppie;
  5. singole.

A differenza dei salvagenti aderiscono perfettamente al corpo del bambino, senza alcun ingombro. Stimolano inoltre ad assumere la posizione più adatta per imparare a nuotare spontaneamente, con il minimo sforzo, evitando le posizioni verticali.

Si possono gonfiare e sgonfiare manualmente, permettendo di regolare il tipo di sostegno a seconda del livello di acquaticità: man mano che il bambino migliora la propria forza e coordinazione, si possono sgonfiare e stringere, in modo che siano sempre perfettamente aderenti al corpo. Grazie a questo sistema, il bambino impara a nuotare con la cintura completamente sgonfia e poi da solo senza nemmeno rendersene conto.

magic air belt

Che cosa usare per insegnare ai bambini a nuotare?

Se l’obiettivo è insegnare ai bambini a nuotare in modo autonomo, l’ideale è usare la Magic Air Belt. A differenza degli altri materiali, la Magic Air Belt stimola ad assumere la posizione a cagnolino, più obliqua e naturale, nonché la prima forma di spostamento acquatico.

Progressivamente, man mano che il bambino migliora la coordinazione e la forza fisica, questo supporto viene sgonfiato e ristretto per essere sempre aderente al corpo del bambino: in questo modo viene percepita sempre la stessa fatica.

Da che età si possono usare salvagenti, tubi e braccioli e come utilizzarli?

Tutti i supporti si possono utilizzare già a 6 – 7 mesi. Questo a condizione che prima si sia presa confidenza con l’acqua con dei momenti a corpo libero in braccio al genitore. Solo quando il bambino è ben ambientato e si sente sicuro si possono utilizzare i vari supporti.

Riuscire a rimanere in equilibrio sugli attrezzi, senza l’aiuto del genitore, è un passaggio fondamentale per imparare a nuotare. È importante quindi, nel momento in cui si propone un materiale al bambino, lasciarlo libero di sperimentare e trovare il proprio equilibrio. Nel momento in cui il bambino trova l’equilibrio e ha imparato una buona pedalata, si può passare alla Magic Air Belt.

Le Magic Air Belts si possono utilizzare anche a modalità bracciolo con bambini di 6 – 8 mesi. In questo caso sono molto utili perché il gonfiaggio e sostegno che forniscono equivale a metà di quello dei braccioli normali e sono molto meno ingombranti in larghezza.

Capita spesso che i bambini rimangano fermi in galleggiamento passivo sui materiali di sostegno: per capirne le motivazioni e favorire la pedalata, leggi questo articolo. In questo caso, il passaggio alla Magic Air Belt è fondamentale. È l’unico attrezzo che stimola la pedalata nel bambino: se smette, si ritrova con il viso in acqua, proprio come accade quando imparerà a nuotare, con la differenza che qui ha il minimo sostengo che lo aiuta quando ancora non è del tutto autonomo nell’equilibrio e nel galleggiamento.

Che materiale usare in piscina o al mare con bambini di 1 anno?

Con i bambini di un anno consigliamo di partire dallo sperimentare tubi e salvagenti fino a quando non riescono a trovare l’equilibrio e ad avere una buona pedalata. Solo successivamente è possibile passare alle Magic Air Belst.

imparare a nuotare

Che materiale usare in piscina con bambini da 2 anni in poi?

I bambini sopra i due anni, se hanno già fatto un po’ di esperienza in piscina, tendono ad avere una buona pedalata. Se hanno sempre utilizzato salvagenti o braccioli con i quali hanno una grande dimestichezza, si può passare alla Magic Air Belt dietro la schiena. A seconda del peso del bambino e del suo galleggiamento, potrebbero volercene due. Se avete la sensazione che al bambino serva giusto un piccolo aiuto per galleggiare e nuotare da solo, allora una sola può bastare.

Man mano che il bambino acquisisce sempre più forza, coordinazione e galleggiamento con la Magic Air Belt, la si può sgonfiare gradualmente. Ci sono bambini che, avendo già una buona pedalata e galleggiamento, nel giro anche di qualche giorno imparano a nuotare completamente da soli!

A chi è sconsigliato l’uso delle Magic Air Belts?

Abbiamo parlato dell’importanza dell’uso delle Magic Air Belts per poter insegnare ai bambini a nuotare sin da piccoli. Ma ci sono dei casi in cui non sono consigliate?

Per i bambini che ancora non camminano, e che quindi in acqua assumono ancora una posizione molto orizzontale, consigliamo di partire da salvagenti e tubi, in modo tale che assumano una posizioni più verticale, permettendogli di avere il viso fuori dall’acqua.

Sconsigliamo l’utilizzo della singola Magic Air Belt anche per quei bambini che sono alle primissime esperienze in piscina (indipendentemente dall’età) e che non hanno ancora acquisito l’equilibrio su altri attrezzi e una buona pedalata. In questo caso, la Magic Air Belt sarà un passaggio successivo al raggiungimento dei requisiti precedenti.

magic air belt

Bambini che nuotano da soli sin da piccoli: una prevenzione all’annegamento

Sono circa trent’anni che presso in nostro Centro teniamo corsi di acquaticità e scuola nuoto. L’elemento chiave per riuscire a insegnare a nuotare ai bambini, oltre al metodo BimbiPiù, è l’uso delle Magic Air Belts. Senza di esse, l’acquaticità che potete vedere in questi video e nel nostro canale YouTube non sarebbe possibile.

Crediamo nelle mille risorse che ogni bambino ha dentro di sé e, il poter nuotare sin da piccolo, oltre a essere un’esperienza che rafforza il coraggio e la sicurezza in sé stessi, è anche un’importante forma di prevenzione dell’annegamento.

La prevenzione dell’annegamento infantile ci sta particolarmente a cuore, essendo la seconda causa di morte accidentale nei bambini da 0 a 4 anni in Italia. Rendere i bambini sicuri in acqua sin da piccoli, insegnandogli a nuotare nel rispetto dei loro bisogni (con alla base sempre il divertimento), rappresenta un’importante forma di prevenzione.

Sono circa trent’anni che presso in nostro Centro teniamo corsi di acquaticità e scuola nuoto. L’elemento chiave per riuscire a insegnare a nuotare ai bambini, oltre al metodo BimbiPiù, è l’uso delle Magic Air Belts. Senza di esse, l’acquaticità che potete vedere in questi video e nel nostro canale YouTube non sarebbe possibile.

Crediamo nelle mille risorse che ogni bambino ha dentro di sé e, il poter nuotare sin da piccolo, oltre a essere un’esperienza che rafforza il coraggio e la sicurezza in sé stessi, è anche un’importante forma di prevenzione dell’annegamento.

La prevenzione dell’annegamento infantile ci sta particolarmente a cuore, essendo la seconda causa di morte accidentale nei bambini da 0 a 4 anni in Italia. Rendere i bambini sicuri in acqua sin da piccoli, insegnandogli a nuotare nel rispetto dei loro bisogni (con alla base sempre il divertimento), rappresenta un’importante forma di prevenzione.

Pronti per il mare e la piscina: l’ultimo consiglio

Con questo articolo speriamo di aver fatto chiarezza sulle differenze dei vari materiali e attrezzi da usare al mare o in piscina e, soprattutto, di aver evidenziato quanto noi genitori possiamo fare per favorire l’acquaticità dei bambini! Avere a propria disposizione un materiale che si può ridurre, adattare e personalizzare in base alle capacità del proprio bambino rende i genitori attivi e partecipi nell’insegnare a nuotare.

Non dimentichiamo mai la cosa più importante: il divertimento viene prima di tutto.

Al di là di ciò che si sceglie, la prima cosa da fare è cercare fare amare l’acqua al proprio bambino. E questo avviene solo quando ci si tuffa in piscina o in mare assieme per divertirsi. L’apprendimento avviene sempre dopo e come conseguenza di un buon rapporto con l’acqua.

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