Il primo periodo del travaglio: periodo dilatante

Nella prima fase della gravidanza si insegnano diversi movimenti e posizioni che permettono alla donna di rieducare la sua postura e di mantenere elastico il corpo. Questo non solo per ristabilirsi perfettamente dopo il parto, ma anche per affrontare l’impegno fisico del travaglio e del parto senza affaticarsi eccessivamente e poter scegliere le posizioni più adatte per facilitare la nascita del bambino.

Acquisita la capacità di rilassare e controllare la muscolatura, la donna deve imparare a sentire in quale posizione si trova a suo agio ed eventualmente poter capire se è meglio trovare le altre soluzioni, tenendo presente che durante la fase dilatante è bene rispettare l’anatomia e la fisiologia del parto, la gravità terrestre ed il peso del bambino, l’andamento delle contrazioni e della dilatazione del collo.

Una posizione può favorire o bloccare il parto e può anche permettere al nascituro di voltarsi se si presenta podalico. Per questo motivo bisogna far conoscere tutte le posizioni adatte ad ogni evenienza.

 

Pratica delle posizioni di base per il travaglio

Sdraiate:

  • sul dorso con le gambe flesse (max 10), è la peggiore
  • sul fianco con o senza cuscini, per rilassarsi e per non spingere e per nausea

Sedute:

  • sulla sedia sul bordo, schiena dritta e mani sull’addome per la respirazione e il canto
  • sulla sedia alla cow-boy con le braccia e la testa sul cuscino, per la schiena, il massaggio e per dare più spazio al bimbo
  • ben sedute con un appoggio sotto i piedi e la testa ed il torace appoggiati su un cuscino che è sopra il letto

In ginocchio:

  • con i glutei staccati dai talloni e busto eretto per il canto e il respiro controllato
  • sedute sui talloni, idem c. s.
  • quattro zampe, per la schiena, il diaframma, l’addome, la rotazione del bambino e le forti contrazioni e per il canto
  • sui talloni con il corpo appoggiato anteriormente ad una poltrona e un cuscino
  • idem c. s. ma con un solo ginocchio a terra
  • idem c. s. con il bacino sollevato dai talloni

Accovacciata:

  • su uno sgabello basso
  • sui talloni sorretta e sul lettino
  • a terra e appoggiata a una sedia o al letto

In piedi:

  • appoggiata con le braccia incrociate al muro e le ginocchia flesse
  • di lato appoggiata con una mano al muro e la gamba esterna leggermente piegata
  • abbracciata al compagno e che scivola verso il basso, ben sostenuta e con le ginocchia flesse

Stiramento:

  • in ginocchio con il bacino all’indietro e appena staccato dai talloni, la testa di lato e appoggiata con il torace su di un cuscino, oppure a terra con le braccia in avanti

 

La possibilità di scegliere la posizione dipende soprattutto dall’ambiente in cui si svolge il travaglio. In casa o in un ospedale ove si pratica il parto naturale non ci sono problemi e sarà la persona stessa a decidere, mentre negli ospedali classici c’è ben poca speranza e si cercherà di sfruttare ogni occasione possibile per evitare la posizione sdraiata, ad esempio cercando di camminare il più possibile o chiedendo di staccare il monitoraggio ogni tanto, oppure facendo finta di avere nausea per potersi girare sul fianco.

 

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