Oggi vi presento un gioco che può rendere più facile e più piacevole il passaggio dal pannolone all’ utilizzo del vasino.
Molti genitori aspettano e vivono con ansia questo momento, in realtà se lo si propone al momento giusto, quando il bambino è pronto, e sotto forma di gioco, il tutto potrà avvenire in tempi brevi, divertendosi e con pochi incidenti!
Mettente in pratica le semplici strategie che vi presenterò in questo video, e sarete sorpresi della velocità con cui anche il vostro bambino diventerà autonomo nel fare i suoi bisogno nel vasino.
Innanzitutto iniziate nella stagione estiva, quando indossa meno vestiti e la biancheria si asciuga più velocemente, e soprattutto quando siete più rilassati e non vi innervosite di fronte a qualche pipì seminata per la stanza! Quando si è stanchi e molto facile innervosirsi ed il bambino lo percepisce.
Non provate prima dei 18/20 mesi d’età. Piuttosto aspettate l’estate successiva.
Non abbiate fretta che impari…più aspettate e più sarà facile e breve insegnargli a togliere il pannolone.
L’importante è iniziare prima dell’inizio della scuola dell’infanzia (30/36 mesi).
Il gesto di fare la pipì richiede la capacità, da parte del bambino, di rilasciare i muscoli interessati … se percepisce della tensione o delle aspettative gli sarà molto più difficile riuscire a farla volontariamente.
L’ansia e la paura dei genitori che il bambino non raggiunga questa tappa, abbinata ai tentativi troppo precoci di togliere il pannolone (con nervosismi ripetuti dei genitori di fronte agli insuccessi) è una delle principali cause legate alla difficoltà dei bambini di fare la pipì nel vasino.
Verificate che ci siano questi prerequisiti:
- A distanza di un’ora/un’ora e mezza dal cambio precedente trovate spesso il pannolone asciutto
- Per fare pipì il bambino (che indossa ancora il pannolone) si ferma, divarica le gambe o si accuccia, a volte guarda in direzione dei suoi piedi o dice PIPI’
- Quando gioca con l’acqua è in grado di fare travasi da un contenitore all’altro e anche di aprire e chiudere il rubinetto dell’acqua

Adottate queste strategie:
- Permettetegli di venire in bagno con voi dicendogli ogni volta che vi occorre la pipì e facendogli sentire il suono e sottolineando che la mamma, o il papà, sta facendo la pipì;
- Fatelo giocare con qualche bambolotto ed invitatelo a fargli fare pipì nel vasino (oltre che a mettergli e a togliergli il pannolone);
- Se il bambino spontaneamente si siede nel vasino (anche se indossa il pannolone) e dice di aver fatto pipì congratulatevi con lui e suggeritegli di togliere il pannolone prima di sedersi, come fanno la mamma ed il papà quando vanno in bagno … ma siate indifferenti e non insistete se non lo vuole fare.
- A partire dai 14/18 mesi fate giocare il bambino a fianco del bidè (come vedete nel video allegato) senza pannolone, con le gambette nude, con contenitori per giocare a travasare e dandogli la possibilità di aprire e chiudere l’acqua. Se non è in grado ancora di farlo lasciatela scorrere a filo, con il rubinetto leggermente aperto, a temperatura ambiente o leggermente tiepida. Mettete sotto ai suoi piedi un asciugamano o dei teli assorbenti usa e getta per evitare che scivoli e che prenda freddo ai piedini. Ogni volta che fa pipì fatelo notare apprezzandolo e congratulandovi con lui; generalmente un bambino in grado di travasare l’acqua senza spandere eccessivamente ed i grado di aprire e chiudere i rubinetti da solo, è spesso anche in grado di trattenere e rilasciare la pipì!
- Procurategli un vasino basso e semplice (senza impedimenti davanti). Meglio se ha la forma di un mini-water perché per il bambino è più facile associarlo al vostro ed imitarvi! Io consiglio i riduttori per il water solo a bambini già in grado di sedersi da soli a quell’altezza, proprio per favorire la completa autonomia.
- Quando ha più di 18/20 mesi mettete vicino al bidè un vasino e quando lo fate giocare con l’acqua, senza pannolone, invitatelo a fare la pipì dentro dicendogli: “così la teniamo e la facciamo vedere a papà!” Quando riesce a fare anche solo un po’ di pipì nel vasino fategli vedere la vostra ammirazione e conservatela per farla vedere anche agli altri famigliari. Dategli un bacio e gratificatelo con qualcosa che gli piace (evitate di dare ricompense con il cibo!).
- Non buttate mai via la pipì, o la cacca in sua presenza. Per lui rappresenta una parte del suo corpo e potrebbe andare in ansia all’idea di vederla sprofondare nel water!
- Inizialmente fategli fare questo gioco una volta al giorno, non di più. Solo quando vedete che in automatico, quando lo fate giocare con il bidè, fa subito la pipì nel vasino, portatelo regolarmente ogni ora e mezza/2 ore (mettetevi la sveglia altrimenti è facile perdere la percezione del tempo!) a seconda di quanto rimane asciutto il pannolone e ripetete lo stesso gioco. Se quando lo portate vedete che il pannolone è già bagnato aspettate e riportatelo dopo un’ora. Mi raccomando, non portatelo dicendogli che deve fare la pipì ma che andate a giocare in bagno con l’acqua, altrimenti è molto probabile che faccia opposizione! Se non vuole venire prendete un suo bambolotto o un suo animaletto preferito e dite (con tono desideroso di andare a divertirvi) che andrete voi con lui a giocare con l’acqua e che lui vi aspetti pure in cucina. Dopo aver fatto pipì non toglietelo subito dal gioco dell’acqua dopo aver fatto pipì perché volontariamente, per poter continuare a giocare, non la farà più!
- Nel periodo in cui notate che ha i prerequisiti e la stagione è calda utilizzate i pannoloni mutandina, in modo da poterli abbassare e rimettere con facilità ed es. portate il vasino nelle vicinanze di dove gioca il bambino, soprattutto se è già abituato a fare pipì in bagno quando gioca con l’acqua;
- L’ideale è comunque poterlo lasciare (fin che si è in casa o nel proprio giardino e ovviamente in un periodo caldo) con una mutandina in cotone in modo che possa prendere consapevolezza di quando fa pipì (meglio se con le gambe nude, per le bimbi vanno benissimo i vestitini). Tenete a portata di mano un rotolone asciugatutto e una grande quantità di mutandine!
- Nel momento in cui gli togliete il pannolone avvisatelo che è senza e che quando gli occorre la pipì deve correre a sedersi sul vasino…che ovviamente deve essere nelle vicinanze, meglio se con davanti un telo assorbente. Giocate a fare le simulazioni: allontanatevi dal vasino, fermatevi e dite “pipì,pipì” e correte a sedervi sul vasino … poi invitatelo, senza obbligarlo, a fare altrettanto!
- Non fategli mai pesare per non avervi chiamato e non sgridatelo… semplicemente appena vi accorgete che inizia a farlo dite, in modo giocoso, “pipì, pipì” e portatelo vicino al vasino e ditegli “che bravo, stai facendo la pipì! Meglio se la fai qui così la possiamo far vedere anche al papà (o alla mamma) e non si bagna per terra (altrimenti scivoli).
- Quando siete fuori casa, se il bambino ha imparato a farla nel vasino ma è ancora piccolo, rimettetegli il pannolone e ditegli che la può fare lì perché ad es. al supermercato non ci sono vasini!
- Se il bambino è già grande (tipo nella stagione estiva ha più di 2 anni e mezzo) e non lo avete stressato precedentemente insistendo per fargli fare la pipì sul vasino, spesso è sufficiente dirgli che ad es. è diventato grande e che i pannoloni iniziano ad essergli piccoli e che è meglio se durante il giorno quando gli occorre la pipì la faccia nel vasino (che ovviamente deve essere sempre nelle vicinanze). Si toglie il pannolone, gli si fa indossare una mutandina e gli si fa vedere il gioco “pipì-pipì!). Inizialmente saranno più le volte in cui bagna le mutandine che quelle in cui raggiunge il tempo il vasino, ma generalmente, se si avvicina ai tre anni, nell’ arco di una settimana succederà il contrario!
Per quanto riguarda la notte, vi consiglio di aspettare che per un periodo sufficientemente lungo il bambino si svegli con il pannolone asciutto, prima di toglierlo. In questo caso, se già da qualche mese vedete che di notte non fa pipì, potete seguire la stessa procedura: gli lasciate le mutandine anche di notte e appena si sveglia lo portate subito a far pipì. Fondamentale è rivestire il materasso con una tela cerata con il lato in cotone rivolto verso l’alto, sotto al lenzuolo, e tenere a portate di mano un cambio completo (sia della cerata che del lenzuolo) per poter sostituire il tutto velocemente nel caso in cui occasionalmente bagni il letto. Evitate in ogni caso che beva troppa acqua prima di andare a dormire senza avere il tempo di fare pipì prima di addormentarsi!
Nel caso in cui, oltre i 5 anni, dovesse fare ancora pipì di notte, potreste valutare di mettere la sveglia per portalo a fare pipì durante la notte, accorciando i tempi se vedete che lo trovate già bagnato. Se il bambino è più grande poi gli insegnerete ad usare la sveglia da solo.
Per quanto riguarda la cacca, generalmente per il bambino è più facile percepire quando ha bisogno di farla ma allo stesso tempo, soprattutto se soffre un po’ di stitichezza, ha bisogno di più tempo per farla e soprattutto spesso anche di intimità! Per cui quando vedete che inizia a spingere e che ha bisogno di farla, chiedete a lui dove vuole portarsi il vasino e lasciatelo tranquillo, evitando anche di guardarlo, a meno che non vi chieda espressamente di stare vicino a lui. Evitate di fargli prendere l’abitudine di stare troppo tempo nel vasino per giocare o per leggere dei libretti perché a lungo andare questa posizione, in chi è predisposto, può favorire la formazione di emorroidi!

4 figli, 4 storie diverse!
Ora vi racconto, sinteticamente, com’è andata con i miei 4 figli e spero che gli esempi pratici possano esservi di aiuto!
Con Ege, la mia 1 figlia, non avendo come giovane mamma maturato molta esperienza e molte conoscenze sull’argomento, ero ansiosa di togliere il pannolino a mia figlia. Incoraggiata dal racconto di mamme e nonne che dicevano che i loro figli si tenevano puliti da soli già attorno all’ anno, iniziai le procedure attorno ai 14 mesi, invitandola più volte al giorno (munita di orologio con timer) a trascorrere un bel po’ di tempo nel vasino (giocando, leggendo dei libretti…) aspettando che casualmente le scappasse un po’ di pipì ed incoraggiandola a ripetere volontariamente la cosa. Dopo qualche mese di intenso lavoro effettivamente Ege iniziò a fare pipì ogni volta che la portavo in bagno (motivata dalle gratificazioni che arrivavano dopo ogni successo) e attorno ai 18/20 mesi tolsi definitivamente il pannolone fin che eravamo a casa. A due anni riuscimmo a toglierlo anche fuori casa e di notte!
Con il mio secondo figlio, Mattia, fiduciosa che sarei riuscita ad educarlo visto il successo con la mia prima figlia, non mi posi fretta. Anzi, dopo aver letto parecchi studi che correlavano problematiche di enuresi sia diurna che notturna con bambini già grandini, al troppo stress vissuto nella fase iniziale (spesso per tentativi troppo precoci), decisi di aspettare. Attorno ai 2 anni, in un periodo in cui Mattia adorava giocare a fare il pompiere, ci venne l’ idea di portare questa sua passione anche in bagno … il papà gli propose il gioco aiutarlo a spegnere l’incendio nel water (salendo con i piedini su uno sgabellino per arrivare all’ altezza giusta!). Il gioco gli piacque così tanto che chiedeva in continuazione di andare in bagno! Praticamente non ci fu bisogno di altri passaggi e visto che trovavamo i pannoloni sempre asciutti (la sua pipì non poteva essere sprecata) decidemmo in breve tempo di passare alle mutandine.
Con il terzo figlio, Michele, pur lasciandolo spesso giocare sul bidè a fare i travasi perché prendesse consapevolezza, non mi posi proprio il problema fino a quando non partimmo per il mare (aveva da poco compiuto 2 anni). Arrivati in campeggio gli disse che avevamo portato con noi solo qualche pannolone e che preferivo che lo usasse di notte per non bagnare il letto. Gli misi a disposizione un vasino e gli spiegai che poteva usare quello ogni volta che sentiva il bisogno di fare la pipì (lo feci giocare al gioco pipì-pipì. Durante il giorno indossava solo il costumino. Il primo giorno cercai di ricordaglielo con una certa regolarità o ogniqualvolta vedevo che iniziava a fare un po’ di pipì nel costumino. Già dal secondo giorno avendo capito di più i suoi tempi imparò a farla sempre e solo nel vasino e addirittura a chiamarmi se mi dimenticavo di portarlo. Visto che anche il mattino trovavo sempre il pannolone asciutto assecondai la sua richiesta di non metterlo neanche di notte (ovviamente proteggendo il materasso con la tela cerata). In pratica tornammo dal mare che si teneva pulito giorno e notte e vi assicuro che gli incidenti di percorso con lui furono davvero pochi.
Con Anna, la quarta figlia, decisi di provare a togliere il pannolone attorno ai 21 mesi in quanto eravamo entrati nella bella stagione, lei presentava in modo evidente tutti i prerequisiti e soprattutto era molto infastidita dal portare il pannolone che, abbinato al sudore, le irritava la pelle. Acquistai il vasino (con la forma di un miniwater) e glielo feci conoscere durante i suoi giochi dei travasi sul bidè. Le spiegai che quando sentiva il bisogno di fare la pipì la poteva fare come i grandi nel suo water. Le prime 2 volte aspettai che lei, da in piedi, fin che giocava con l’acqua, iniziasse a farla. Appena iniziava la facevo sedere nel vasino per completare l’operazione. La terza volta non ce ne fu più bisogno e si sedette direttamente lei per fare tutto dentro. Per una settimana limitai questa operazione solo al mattino e dalla settimana successiva la invitai a farla anche nel resto della giornata. Passai all’uso della mutandina e le misi sempre a portata di mano il suo waterino, invitandola a sedersi ogni ora e mezza. Il primo giorno le successe più di qualche volta di bagnare le mutandine prima di chiamarci anche perché quando la invitavo a sedersi ne faceva poca. Dal secondo giorno le mutandine rimasero intatte (succedeva solo raramente qualche incidente fin che era impegnata con giochi particolarmente interessanti) ed iniziò a chiamarci ogni volta che ne aveva bisogno, non solo per la pipì ma anche per la cacca!
Mi auguro che anche per i vostri bimbi l’esperienza di togliere il pannolone sia piacevole e avvolta da applausi e gratificazioni… e mi raccomando, se vedete che non sono pronti aspettate, non trasformate questo bel gioco in stress, nervosismo e in frustrazione!